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sabato 16 agosto 2008

MADONNA HAPPY BIRTHDAY "THE QUEEN"


Pubblicato da shantyshanty alle 11:39 Nessun commento:
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Torino. Glenn Brown in mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta fino al 4 ottobre 2009 la retrospettiva dell’artista britannico Glenn Brown, organizzata in collaborazione con la TATE Liverpool e a cura di Francesco Bonami e Laurence Sillars.Glenn Brown è uno degli artisti più apprezzati della sua generazione e questa mostra è la più ampia rassegna finora dedicata al suo lavoro. L’artista ha dato un contributo significativo all’arte contemporanea internazionale, in particolare nel campo della pittura, attraverso le sue opere che sintetizzano classico e contemporaneo, spaziando dall’ambito accademico a quello della cultura popolare. Nel corso della sua carriera Brown ha preso ispirazione da fonti molto diverse tra loro, mettendo sullo stesso piano Fragonard e Dalì, il ritratto storico e le immagini fantastiche prodotte dalla fantascienza. Brown lavora sull’immagine di partenza fino a modificarla profondamente, creando così un’opera completamente nuova ma che evoca nello spettatore qualcosa di familiare, di conosciuto.Brown è affascinato dal modo in cui la riproduzione dei dipinti stravolge la qualità degli originali. Dimensioni, colori, consistenza della superficie e pennellate sono gli strumenti attraverso i quali l’artista trasforma immagini celebri in “aliene”. Lavorando sulle immagini stampate nei libri oppure proiettandone le riproduzioni sulla superficie di un dipinto vuoto, Brown abbellisce selvaggiamente la sua fonte iniziale. Il colore naturalistico si fa putrido o kitsch, le figure sono allungate o allargate fino a divenire grottesche e il pesante impasto è reso totalmente piatto tramite una meticolosa rappresentazione.La mostra, che include oltre 60 dipinti, sculture e numerose opere nuove, offrirà un percorso attraverso i diversi nuclei pittorici e concettuali prodotti dall’artista, tra i quali spiccano l’ossessiva copiatura di tecniche pittoriche appartenenti ad altri artisti o epoche, e la sua indagine sulle categorie del sublime e del kitsch.La mostra è organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con il contributo di Gioco del Lotto-Lottomatica ed in collaborazione con la Tate Gallery di Liverpool.La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 12 alle 20 e il giovedì dalle 12 alle 23. Lunedì chiuso.
Consulta il sito
Informazioni:Fondazione Sandretto Re RebaudengoVia Modane 16 TorinoTel: 011 3797600Fax: 011 3797601info@fondsrr.org

THOMAS RUFF CASTELLO DI RIVOLI TORINO

THOMAS RUFF CASTELLO DI RIVOLI TORINO

Thomas Ruff Castello di Rivoli Torino

Thomas Ruffa cura di Carolyn Christov-Bakargiev18 marzo – 21 giugno 2009


Alla fine degli anni Ottanta,Thomas Ruff (Zell am Harmersbach, Germania, 1958, vive e lavora a Düsseldorf) è tra i primi artisti ad usare la fotografia come mezzo artistico pienamente riconosciuto nell’arte contemporanea. Partecipa a Documenta Kassel nel 1992 e rappresenta la Germania alla Biennale di Venezia nel 1995. Eppure Ruff utilizza da sempre il mezzo della fotografia con scetticismo: la superficie fotografica è per l’artista una lamina sottilissima; mentre inganna l’osservatore con la sua estrema verosimiglianza, rivela la fondamentale impossibilità di conoscere il mondo nella nostra epoca digitale. Le sue immagini paiono enfaticamente affermare l’assenza della caratteristica principale della fotografia – quella di offrire una registrazione e una memoria affidabile della realtà. Attraverso immagini mute e svuotate da qualsiasi affezione, Ruff ci parla invece di una soggettività contemporanea definita dall’amnesia.

Castello di Rivoli Museo d'Arte ContemporaneaPiazza Mafalda di Savoia10098 Rivoli TorinoItaliaTel: +39 011 . 9565222Fax: +39 011 . 9565230www.castellodirivoli.orginfo@castellodirivoli.orgOre d'apertura:Tue-Fri 10-17, Sat-Sun 10-19

Francis Bacon

Francis Bacon

FRANCIS BACON

Francis Bacon

Francis Bacon è unanimemente considerato l’ultimo dei grandi maestri del Novecento, ma una rassegna a lui dedicata manca in Italia dal 1993. Nonostante ciò la sua opera è conosciuta e apprezzata da un vasto pubblico per la capacità con la quale ha saputo interpretare le universali inquietudini del suo secolo.
La mostra, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e da Skira Editore, con il patrocinio e il contributo della Regione Lombardia ed è prodotta da Palazzo Reale e Skira in collaborazione con Arthemisia.Main Sponsor della mostra è Barclays, la Banca inglese presente in oltre 50 Paesi del mondo tra i quali l’Italia, da sempre attenta alla cultura e vicina alle istituzioni nel promuovere grandi eventi artistici.
L’esposizione ha carattere antologico e si inserisce, per completezza e rigore, nel filone degli importanti omaggi internazionalmente dedicati a Francis Bacon. Ripercorrendo le fasi salienti della ricerca pittorica del Maestro, consente una lettura complessiva del suo percorso artistico.Il progetto scientifico è curato dal Professor Rudy Chiappini, già commissario nel 1993, in qualità di direttore del Museo d’Arte Moderna di Lugano, della prima mostra postuma dedicata al pittore.Il nucleo dell’esposizione prevede la selezione di oltre cento opere quasi tutte inedite per l’Italia, per un totale di ottantadue dipinti ai quali si aggiungono una quindicina di disegni e altrettanti oggetti che fanno parte del materiale d’archivio e sui quali l’artista è intervenuto. Un percorso completo che parte dai primissimi dipinti realizzati negli anni Trenta, che rivelano un Bacon ancora alla ricerca di un linguaggio personale ma già attratto dalla deformazione e dall’ambiguità delle figure riprodotte, fino agli ultimi grandi trittici, in particolare quelli dedicati al compagno John Edwards, nei quali il tormento esistenziale dell’artista sembra intravedere orizzonti di una sofferta serenità.Una stanza di Palazzo Reale presenta, per la prima volta in Italia, la ricostruzione fotografica dell’atelier di Bacon al 7 di Reece Mews, South Kensington, Londra. John Edwards, unico erede dell’artista, nel 1998 decide di donare lo studio alla Hugh Lane City Gallery di Dublino dove, a seguito di un lavoro di catalogazione durato tre anni, è stato interamente trasportato e aperto al pubblico nel 2001. L’atelier è il microcosmo più intimo dove Bacon ha abitato dal 1961 al 1992 e dove erano assemblati insieme colori e tele, fotografie e oggetti, libri e carte, schizzi e appunti, qualsiasi cosa potesse ispirarlo, in un assemblaggio caotico e da artista “maledetto”.La mostra si apre con un gruppo di importanti opere su carta di grande rilevanza ritrovate soltanto dopo la morte dell’artista e finora mai presentate in Italia. Questi disegni forniscono nuove decisive indicazioni per la comprensione del percorso creativo di Bacon, ancora poco studiato e che fino ad alcuni anni fa si riteneva prescindesse da qualsiasi forma di studio preparatorio e di bozzetto. La mostra prosegue con i dipinti del primo dopoguerra, quando Bacon si afferma sulla scena internazionale grazie agli Studi di figura (1945-1946), e soprattutto alla serie delle Teste (1949) che nella loro drammaticità preludono a una delle tematiche più celebri e affascinanti dell’artista: quella dedicata ai papi. Bacon considerava il Ritratto di papa Innocenzo X di Velázquez uno dei quadri più importanti della storia ed era ossessionato dalla sua perfezione. In mostra sono esposti alcuni lavori su questo tema, con il quale l’artista si è confrontato almeno una quindicina di volte, realizzando alcuni tra i capolavori assoluti dell’arte moderna, e facendo assurgere l’immagine del papa a metafora della condizione umana, tra disperazione e follia: il più straordinario è Papa I (1951) dalla Art Gallery di Aberdeen.Un’attenzione particolare viene poi posta nel documentare l’attività di Bacon negli anni Cinquanta, rivolta ai ritratti: figure incorporee e spettrali, volti argentei e sfocati, corpi che svaniscono nell’oscurità nero-inchiostro.Nel decennio successivo, i suoi personaggi iniziano ad apparire in uno spazio meglio definito e brillantemente illuminato. Non si tratta più di presenze vaghe e indistinte, ma di figure che possiedono solidità e volume, unitamente a un’accresciuta espressività, come testimoniano i ritratti di cari amici come Henrietta Moraes, Isabel Rawsthorne, dell’amato George Dyer o del grande pittore Lucian Freud, cui Bacon è legato da amicizia e rispetto.Nei grandi trittici degli anni Settanta porta all’esasperazione l’attenzione rivolta al soggetto. Un viaggio nell’interiorità dell’individuo e al tempo stesso nell’attualità di una società sconvolta, scandito dalle figure anonime che urlano nelle loro gabbie, dalla sensualità e dall’erotismo provocatoriamente esibiti, dal senso della morte e dalla voluttuosità vitalistica presenti nei suoi capolavori. Tra i vari esempi in mostra, ricordiamo Tre studi di uomo di spalle dal Kunsthaus di Zurigo e Trittico proveniente dalla National Gallery di Canberra, in Australia.Sono presi infine in esame gli ultimi anni, quando il carattere furioso e visionario, tipico dei dipinti degli anni Sessanta e Settanta, viene temperato da una concezione meno appassionata ma non meno realistica e lucida. L’opera di Bacon subisce un processo di riduzione all’essenza del racconto, in alcuni casi spinto fino all’estremizzazione, con poche macchie di colore raggrumato in uno sfondo neutro.
Le opere provengono dai più importanti Musei e collezioni di tutto il mondo, in particolare da Francia, Belgio, Gran Bretagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Finlandia, Israele, Stati Uniti d’America, Venezuela, Messico, Giappone, Australia e Taiwan.Una mostra così concepita si presenta come un’occasione unica per avvicinarsi all’opera di Francis Bacon: consente una lettura complessiva del suo percorso artistico sviluppatosi nell’arco di oltre mezzo secolo e rivela, attraverso materiale per lo più inedito, aspetti particolari e assolutamente originali della sua creatività.
Francis Bacon è unanimemente riconosciuto come l’ultimo dei grandi maestri del Novecento, ma una rassegna a lui dedicata manca in Italia dal 1993. Nonostante ciò, l’opera di Bacon è conosciuta e apprezzata da un vasto pubblico per la capacità con la quale il grande artista ha saputo interpretare le universali inquietudini del suo secolo.


orario: Lun.: 14,30/19,30; Mart. Merc. Ven. Sab. Dom.: 9,30/19,30; Giov.: 9,30/22,30 - Info e prevendita: individuali: tel. 899.666.805, gruppi: tel. 199.112.112 (servizio a pagamento) www.vivaticket.it(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: Intero - euro 9,00 - Ridotto euro 7,00 - Ridotto speciale euro 4,50
vernissage: 4 marzo 2008. ore 18 su invito
editore:
SKIRA
ufficio stampa: LUCIA CRESPI, ARTHEMISIA
curatori: Rudy Chiappini
autori: Francis Bacon
telefono evento: 899655805
genere: arte contemporanea, personale


UGO MULAS GAM TORINO

Dopo il grande successo di pubblico e di critica delle esposizioni di Roma (MAXXI) e Milano (PAC), la GAM di Torino ospita a partire dal 26 giugno la grande retrospettiva dedicata a Ugo Mulas.
Per la prima volta in Italia tre città e tre musei hanno realizzato in stretta collaborazione una vasta mostra dedicata a uno tra i più apprezzati fotografi italiani, dagli esordi alle opere estreme.
A Torino approdano quindi, integrate, le immagini, già esposte a Roma e Milano, che presentano il più ampio spaccato fino ad oggi offerto al pubblico, della fotografia che Mulas ha dedicato al mondo dell'arte contemporanea, fulcro della sua ispirazione d'autore
La mostra di Torino offre tuttavia un nuovo capitolo per arricchire la conoscenza delle esperienze che Ugo Mulas ha compiuto nel corso della sua produttiva attività, costituito da una ricca selezione di scatti inediti a colori che l’artista ha realizzato contestualmente al bianco e nero e che, grazie alla collaborazione dell’Archivio Mulas, è stato possibile estrarre dal ricco corpo dei materiali conservati e che per la prima volta vengono resi noti al pubblico.
Il colore
Mai stampate direttamente dall’autore, le pellicole a colori presentate - circa 100 – saranno visibili grazie a uno speciale allestimento che prevede la successione di 30 teche retroilluminate che consentiranno di penetrare nell’archivio segreto dell’autore, come in una sorta di camera delle meraviglie.

Ugo Nespolo - Time after time. Nespolocinema Torino - dal 13 giugno al 14 settembre 2008

Il Museo Nazionale del Cinema dedica a Ugo Nespolo un omaggio alla sua arte e al suo rapporto con il cinema attraverso una mostra di inediti alla Mole Antonelliana e una rassegna di film al Cinema Massimo.

ARTISSIMA TORINO 2007

ARTISSIMA TORINO 2007
SVADAS07

ARTISSIMA TORINO 2007

ARTISSIMA TORINO 2007
SVADAS07

ARTISSIMA 2007 TORINO

ANKE QUEST'ANNO ARTISSIMA 2007 ECCO ALCUNI SCATTI COME SEMPRE ALCUNE COSE CARINE E MOLTISSIME INUTILI....

ARTISSIMA

ARTISSIMA

ARTISSIMA TORINO

TORINO 9-10-11 NOVEMBRE 2007 A LINGOTTO FIERE

GILBERT&GEORGE

GILBERT&GEORGE
GILBERT&GEORGE DUE GRANDI ARTISTI ANKE QUESTA E UNA MOSTRA DAVVERO INTRESSANTE CONSIGLIO DI ANDARE A VEDERE QUESTI DUE ARTISTI.

http://www.castellodirivoli.it/

George (Plymouth, Devon, 1942) e Gilbert (San Martino, Bolzano, 1943) si affermano nel 1969 con The Singing Sculpture (Scultura cantante). Assumendo l’identità di “sculture viventi”, insieme, in piedi su un tavolo, ballano e cantano Underneath the Arches, canzone nella quale due vagabondi descrivono il piacere di dormire all’aperto. La scelta indica la loro intenzione di identificarsi con le fasce marginali della società. Da quel momento, Gilbert & George hanno presentato The Singing Sculpture in molte mostre, come documentato nell’omonimo film di Philip Haas che introduce il percorso espositivo (sala 33). The World of Gilbert & George (Il mondo di Gilbert & George), 1981, l’altro film proiettato, è invece scritto e diretto personalmente dai due artisti ed è uno spaccato relativo alla vita, ai luoghi, ai personaggi e alle tematiche che danno origine alla loro arte. Fin dal loro esordio, gli artisti adottano il motto “Art for All” (Arte per tutti) e, intenzionati a raggiungere un pubblico più ampio, espandono la loro arte e utilizzano cartoline, disegno, video, fotografia e film considerando ciascuno di essi “scultura”.

JULIAN SCHANBEL

JULIAN SCHANBEL
QUESTA E UNA ALTRA MOSTRA INTRESSANTE DA VEDERE UN GRANDE ARTISTA...

dal 27 giugno al 16 settembre 2007
ROTONDA DI VIA BESANA
via E. Besana, 12 Milano

JULIAN SCHNABEL- Paintings 1978-2006
Dal 27 giugno al 16 settembre 2007 si terrà la prima importante rassegna a Milano, dedicata al multiformetalento creativo di Julian Schnabel.“Uso qualunque strumento mi consenta di tradurre i miei impulsi in un’evidenza fi sica”: questa l’affermazionedi Schnabel che si pone come ideale leitmotiv della mostra. Un evento espositivo che si prefi gge di raccontarela personalità di un artista metamorfi co e imprevedibile, di comunicare la forza espressiva perfi no spiazzante,fl uviale, epica di questa complessa fi gura del contemporaneo che dagli anni ottanta ha saputo oltrepassareil debutto del millennio con una coerenza espressiva, una potenza e una verità straordinarie e più che maiintegre e vitali.
La mostra milanese si articola intorno a una trentina di opere, in un percorso che si snoda all’interno dellaRotonda di via Besana. Un itinerario che tocca quattro temi essenziali dell’opera pittorica di Schnabel. Dalleopere di grande formato, le immense tele dove tratti densi e corposi si mescolano a segni più sfumati esottili, alla galleria dei ritratti e degli autoritratti. Dai Plate Paintings, i dipinti realizzati sulle superfi ci diframmenti di ceramica, fi no ai Japanese Paintings, colori ad olio su foto digitali.Il bellissimo ciclo dedicato alla cantante anglo-francese Jane Birkin, prodotto nel 1990, è rappresentato nellarassegna da tre opere che hanno l’essenzialità, le proporzioni e usano quale supporto lo stesso materialedelle vele delle imbarcazioni. Anno Domini 1990 è anche la data di creazione delle tre grandiose opere(6 metri di altezza, larghe altrettanto) esposte nella zona centrale della mostra. Lavori eseguiti su telacatramata, grandi fogli fl essibili e resistenti all’acqua, un materiale inusitato e diverso che l’artista hautilizzato fi n dai suoi esordi negli anni Settanta. Una colata di cera e resina, che dà alle tele la brillantezzaquasi liquida e luminosa di un encausto, caratterizza la galleria dei ritratti. I ritratti sono realizzati su telequadrangolari impreziosite da elaborate cornici bianche in fi bra di vetro, un materiale che ha permessoall’artista di riprodurre l’intaglio di una cornice barocca spagnola a lui molto cara. A dichiarare inoltre lasua profonda passione per la terra, l’arte e la storia di Spagna, ci sono i tre autoritratti in cui Schnabel,“fi ero sino alla presunzione”, parafrasando il “Pictor optimus” Giorgio de Chirico, immortala se stesso allaVélasquez. Nell’ambiente successivo sono poste le opere eseguite su cocci di piatti in ceramica, nelle qualialcune fi gure umane colte di tre quarti spuntano tra solitari tralicci mentre un viso, quasi un attonito sacraleritratto del Fayoum, fi ssa la scena. La serie dei Japanese Paintings seduce per la sua fl uida, emblematicacapacità di oscillare fra l’astratto e il fi gurativo. Buckwheat Pillow e Lucio, in qualche modo riassumono insé tutta la produzione di Julian Schnabel, caratterizzate come sono dalla componente caotica, dinamica edirruente della pittura astratta che va a sposarsi con una forte matrice simbolica.Tutti i lavori colpiscono per la loro energia, un fl usso irrefrenabile, sconvolgente, che deriva dalla chiaranecessità dell’artista di confrontarsi alla pari con la materia, di dominarne i segreti e la pregnanza. Ne affi orauna straordinaria forza comunicativa che ci pone di fronte al puro potere creativo, talvolta anche aggressivoe soverchiante, di Julian Schnabel. Una forza che improvvisamente ci lascia indifesi.

GIANPAOLO BARBIERI

GIANPAOLO BARBIERI

GIANPAOLO BARBIERI

ANCHE QUESTA UNA BELLISSIMA MOSTRA FOTOGRAFICA DA VEDERE ED EMOZIONARSI...
BRAVISSIMO GIANPAOLO BARBIERI.

GIAN PAOLO BARBIERI
PALAZZO REALE dal 20 settembre 2007 all' 11 novembre 2007

GIAN PAOLO BARBIERI
Organizzata da 24 ORE Motta cultura in collaborazione con Palazzo Reale e Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, con il sostegno di Barclays Bank, Giuseppe Zanotti Design e Simonetta Ravizza by Annabella, la mostra ospita le immagini di uno dei più raffinati fotografi di moda di tutti i tempi, Gian Paolo Barbieri. 140 fotografie a colori e in bianco e nero che ripercorrono le tappe della carriera artistica di Barbieri: immagini note ma allo stesso tempo impreviste, originali e squisitamente pittoriche caratterizzano questo affascinante percorso espositivo, che rappresenta una vera e propria antologica dell’artista. Dai primi scatti, in cui Barbieri ritrae quelli che poi diverranno i suoi soggetti prediletti - personaggi dell’alta società e del mondo della moda – fino alle immagini degli anni più recenti e che appartengono a campagne celebri come Tahiti Tattoos, Madagascar, Equator. Monica Bellucci, Audrey Hepburn, Sofia Loren, Veruschka, Iman, Jerry Hall: Barbieri immortala con la sua macchina fotografica le più grandi icone di stile di tutti i tempi. Le sue immagini hanno interpretato e dettato il gusto e lo stile della società e tutt’oggi sono riconosciute al punto di diventare emblema e sintesi della storia della moda e del costume. Per Barbieri l’immagine è una sensazione, una seduzione, uno spunto per l’immaginazione e un richiamo per il desiderio. Egli guarda al mondo come un abilissimo creatore di composizioni tanto raffinate quanto artificiali, la sua è una continua sfida alle risorse della fotografia. Sfida che, lungo il suo percorso artistico, Barbieri rinnova continuamente, soprattutto nei lunghi viaggi, che lo portano a rivolgere il suo sguardo all’incantevole mondo della natura, in tutte le sue forme. Nell’ Oceano Pacifico Barbieri inaugura la sua attività di fotografo d’oltremare e, con l’occhio di chi arriva per la prima volta in territori sconosciuti, cerca e trova nella natura e nelle sue molteplici creature la bellezza e l’autenticità pure.

DAVID LA CHAPELLE

DAVID LA CHAPELLE

DAVID LACHAPELLE

DAVID LECHAPELLE CHE DIRE UNO DEI PIU' GRANDI FOTOGRAFI CHE STIMO E CHE SICURAMENTE MI HA STIMOLATO TANTISSIMO CONSIGLIO DI VEDRE A TUTTI ANKE AI NON APPASSIONATI DI FOTOGRAFIA.

dal 25 settembre 2007-06 gennaio 2008
PALAZZO REALE
Piazza Duomo, 12


DAVID LACHAPELLE
La mostra, curata da Gianni Mercurio e da Fred Torres , presenta circa 350 opere ed è la più ampia e completa esposizione dedicata al famoso fotografo americano. LaChapelle rivela in questa grande retrospettiva la complessità del proprio lavoro. Oltre ai suoi scatti più famosi, tra cui i ritratti delle più importanti star internazionali e le immagini realizzate per le più note riviste del mondo, saranno esposte una serie di fotografie inedite, create negli ultimi anni come, Deluge, Museum, Statue, Cathedral ed il ciclo degli Awakened. Queste opere confermano un intenso coinvolgimento da parte dell’artista su tematiche che da sempre inducono l’essere umano alla riflessione, quali, la paura, la morte, il senso dell’esistenza stessa, la presenza del divino e l’idea del sublime. Non a caso egli ha preso a modello, aggiornando stile e contenuti, uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi, creando così una serie di immagini di straordinaria forza evocativa. L’esposizione che nasce quindi da una accurata rilettura critica dell’opera di LaChapelle presenta tredici sezioni che consentono una comprensione approfondita dell’iter e del lavoro dell’artista.

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MARILYN 1962 QUALCHE MESE PRIMA DI MORIRE... ERA RITORNATA IN SPLENDIDA FORMA....

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MOSTRA FOTOGRAFICA " SACRALITA' "

ATTUALMENTE LE MIE FOTO LE POTETE VEDERE PRESSO LA GALLERIA "&CO" DI FALETTI FILIPPO P.ZZA VITTORIO VENETO N19/B TORINO ITALY 011883611 TITOLO DELLA MOSTRA :"SACRALITA"
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