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Personalmente l'operazione non ci convince: la ripetitività e la scarsa qualità delle opere, la quantità dei pezzi sul mercato ed i numerosissimi falsi in circolazione con e senza autentiche condizionano ed orientano i troppi interessi economici in ballo facendone più un fenomeno del mercato televisivo e mediatico, che un maestro reale della comunicazione di massa.
Critici di fama pubblica e televisiva che a loro stesso dire fino a qualche tempo fa non parlavano all'artista neanche per telefono, ora lo esaltano in pubblicazioni i cui fini commerciali sono fin troppo apparenti, pubblicazioni che portano nelle loro tasche cifre tutt'altro che irrilevanti e che avrebbero avuto ben altra rilevanza se edite 15 o 20 anni orsono.
Per finire un consiglio ai collezionisti: puntare su opere dei primi anni sessanta tipo le pennellate continue su carta incollata su tela o le prime opere pop ben più rare e qualitativamente appetibili che non sulla produzione recente "industrializzata" e spesso ripetitiva che potrebbe non dare le soddisfazioni economiche che alcuni mercanti promettono.