mercoledì 10 settembre 2008

MARIO SCHIFANO VISITA ALLA MOSTRA ROMA 2008


MADONNA LIVE IN ROME 6 SETTEMBRE 2008


Si è presentata sul grande palco dell'Olimpico con una spettacolare entrata in scena, seduta su un trono, mandando in visibilio 60mila persone che hanno riempito lo stadio, dopo un'attesa all'esterno durata in alcuni casi anche giorni. L'apertura è per Candy Shop, uno dei brani di Hard Candy, il suo ultimo album, il primo di 23 brani che ripercorrono la carriera di una diva in due ore di musica. Dedicata al Papa. Non poteva mancare la sorpresa e nella parte conclusiva del concerto Madonna ha fatto una dedica speciale: «Dedico questa canzone al Papa, perché sono una figlia di Dio. Anche voi siete figli di Dio». La canzone è uno dei pezzi più famosi dell'inizio della sua carriera, Like a Virgin, in una versione cantata in coro da tutto il pubblico. L'unica data italiana del tour di Madonna è stata un trionfo. Rispetto al passato lo Sticky and sweet tour è più ricercato, con una maggiore attenzione al rock e concessioni alla musica gitana. Dagli schermi di ultima generazione effetti tridimensionali e soluzioni visive degne di Hollywood. Eccellenti i 16 atleti-acrobati del corpo di ballo e la band di 12 elementi che non perde un colpo. Madonna entra in scena in corpetto nero e stivali di cuoio seduta su un trono, stessa immagine di Hard Candy. Il primo cambio d'abito e di situazione musicale è con un suo hit storico, Get into the groove: divisa sportiva, saltando la corda per vari minuti, senza dare alcun segno di fatica, trascina il pubblico gridando in italiano «tutti insieme». In She's not me maltratta le ballerine che indossano il look delle sue varie incarnazioni del passato. Il momento più originale nasce da La isla bonita, trasformata in una festa gitana con violini, chitarre acustiche e balletti. Poi riprende il microfono per You must love me, un brano da Evita. Non manca il riferimento alla campagna elettorale americana durante Get stupid, nel corso del quale sugli schermi McCain compare in una sequenza accanto ad Hitler ed altri dittatori, mentre Obama (la cui immagine è stata applaudita dal pubblico) è associata a Gandhi e John Kennedy. La parte finale è una festa, aperta da Like a prayer e che va avanti con Ray of light, Hung up e la conclusiva Give it to me. Mises da sera e imitazioni caserecce. Per l'unica data italiana dello Sticky & Sweet Tour in platea tra gli altri Giorgio Armani, Francesco Totti e Ilary Blasi, Bobo Vieri e Melissa Satta, Michele Santoro, Valeria Marini, Alba Parietti, Pino Daniele, Irene Grandi e Barbara D'Urso. L'atmosfera è quella di un party, look studiati, soprattutto quelli femminili che riproponevano, spesso in modo casereccio, le varie incarnazioni della diva. Molte le mises da sera. Il Tour di Madonna è uno degli spettacoli più ricchi e tecnologicamente complessi del pop mondiale, un macchina miliardaria che utilizza le tecnologie più raffinate, 16 ballerini, 12 musicisti. Tanto per dire, i cristalli sul palco, compresi i costumi (Madonna ne cambia otto) hanno un valore di un milione di dollari. L'assedio. I fan della popstar erano in fila già dal primo pomeriggio fuori lo stadio, aspettando l'apertura dei cancelli avvenuta alle 17. Incuranti del sole che picchia: per ripararsi i cappelli country-western o gli ombrelli colorati venduti nelle tante bancarelle che si incontrano da ponte Duca d'Aosta fin sotto le curve, dai 10 ai 20 euro a pezzo. Notte in tenda. «Siamo tantissimi, una vera e propria fiumana di gente - dice Sabrina, fan da sempre della signora Veronica Ciccone -, è dalle nove del mattino che siamo in coda e in cinque ore abbiamo fatto solo trecento metri». «Siamo stipati come delle sogliole - le fa eco Marco -. Però almeno ci divertiamo, cantiamo e ridiamo con le sue canzoni». Qualcuno, per essere certo di ammirare da sotto il palco la diva, ha deciso di passare la notte in tenda sul prato tra lo stadio e il Ministero degli Esteri. Si cantava, si suonava, stanotte. «Non voglio perdermi per nulla la possibilità di stare in prima fila davanti al palcoscenico - ha affermato un ragazzo ieri -, per questo motivo sono qui. D'altronde questa è la sua unica tappa italiana, e al concerto di Madonna, ovviamente non si può mancare. La Ciccone non ci deluderà». Qualcun'altro è stato ancora più previdente: «Sono arrivata da Taranto ieri ad ora di pranzo con altri quattro miei amici. Volevamo essere sicuri di stare in prima fila. Al nostro arrivo c'erano già circa 30 persone che aspettavano qui dal 3 settembre»: ha detto Barbara, dopo più di 24 ore di attesa assiepata fuori dallo stadio. «Sono una fan di Madonna da più di 20 anni e non potevo perdermi questo concerto» ha aggiunto la ragazza che, assieme ai suoi amici, indossa una maglietta nera personalizzata dalla scritta "Sticky & Sweet tour. Barbara top fan". «Stanca? - ha detto - No, fino a stamattina alle 7 siamo stati benissimo, poi è arrivata una valanga umana che ci ha praticamente travolto». Bagarini e acqua alle stelle. Per i ritardatari o per i fan improvvisati c'era ancora la possibilità di acquistare biglietti a prezzi "d'occasione" messi a disposizione dai bagarini: 150 euro per un posto in Tribuna Tevere, 100 euro per uno sul prato. Qualcuno, però, si lamenta. «Ci sono solo due bagni chimici, e per di più intasati, per ogni settore, cioè per oltre 2mila persone. L'acqua viene venduta a 2 o a 3 euro a bottiglietta da mezzo litro e nessuno ha pensato di bagnarci con un idrante, considerando che ci sono 40 gradi»: a parlare è Enzo, uno dei primi fan di Madonna a giungere fuori all'Olimpico, «È giusto che si conosca anche il disagio - ha aggiunto il ragazzo, da ieri fuori lo stadio - perché negli altri paesi i concerti non vengono organizzati così». Il saluto dalla finestra. La rockstar, vestita con canottiera bianca e cappellino colorato, intorno alle 14, si è affacciata per pochi attimi alla finestra della suite Royal del Grand Hotel in via Vittorio Emanuele Orlando, con i figli Rocco e Lola, salutando i fan in visibilio. I supporters della cantante, in tutto un centinaio, da stamani stazionano davanti all'ingresso della struttura. La suite, prenotata fino al 7 settembre, è arredata con un pianoforte, grandi arazzi e tappeti e il suo prezzo supera i 14 mila euro a notte. Ballerini e musicisti, che occupano le altre camere, hanno invece già lasciato l'hotel per le prove del concerto di stasera all'Olimpico. «È venuta vestita in modo molto semplice, mi ha impressionato la sua bassa statura» ha detto un facchino dell'hotel. Tre aerei. Madonna era arrivata ieri pomeriggio a Ciampino con un volo speciale. A Fiumicino, invece, erano atterrati tre aerei con a bordo 16 ballerini, 12 elementi della band, tecnici, truccatori, collaboratori vari, e gli strumenti per il concerto, fra cui i 3.500 vestiti e i gioielli per un valore di 1,2 milioni di euro. Per l'entourage di Madonna sono state riservate 60 camere. Molti fan, venuti a conoscenza dell'arrivo della cantante al Grand Hotel, verso le 17 avevano preso d'assalto via Vittorio Emanuele Orlando, con telefonini e macchine fotografiche. Madonna, però, si era defilata entrando da un ingresso secondario dell'albergo. Qualcuno aveva cercato di entrare ma era stato subito bloccato dalla sicurezza e dagli uscieri dell'hotel, che in cinque o sei presidiano l'entrata principale. Qualche fan l'ha vista affacciarsi assieme alla ballerina Sofia Butella, ma in tanti sono rimasti delusi dal suo mancato saluto e hanno dovuto accontentarsi di alcuni ballerini che hanno posato per loro e firmato autografi. «Lei non è come gli altri artisti, è sempre capace di sorprenderti e più invecchia e più diventa bella», ha detto Stefania, 23 anni, venuta da Bolzano. «Guai a chiamarla Madonna, lei si volta solo se la chiami con il suo nome di battesimo Veronica» ha aggiunto Stefania. Poco prima delle ore 22, un gruppo di ragazzi ha intonato il suo ultimo hit Give it to me. Dal Messaggero.